"Noi incoraggiamo gli individui, consapevolmente curiosi, a passare dalla complessità alla semplicità, dall'interno all'esterno e, a metà strada fra la ricerca e la negazione del significato, vogliamo che i curiosi facciano una dannata scelta". Wachowski

mercoledì 18 dicembre 2013

CURIOSITA': I CONSIGLI DI UN PRO' SU BATTLEFIELD 4

Si migliora solo vedendo quelli forti. Chi gioca a pallone, guarda i numeri dei fuoriclasse, chi gioca a tennis cerca di copiare i passanti incrociati dei migliori giocatori.
E per chi gioca a Battlefield? Invece di leggere questo blog, vi consiglio di vedere l'intervista in questo link su gamespot.com dove deathdoG, un PRO australiano del team IMMUNITY, vincitore di un campionato mondiale di Battlefield 3, snocciola qualche consiglio su come migliorare in Battlefield 4.
L'intervista è in inglese ed il video mostra un giocatore che sistematicamente mira solo alla testa delle persone.
Volendo tradurre/sintetizzare/analizzare criticamente (e qua viene la mia parte di osservatore) quanto riportato da lui, l'obiettivo di un giocatore è

migliorare il parametro punteggio/minuto.

Nel gruppetto di frasi inglesi dove dice questa cosa, l'enfasi viene data proprio al punteggio al minuto e non al K/D.

Il rapporto K/D è "estrapolabile" da tutto quello che dice, ma non viene esplicitamente menzionato.
Un buon giocatore infatti deve "play the objective and try not to do anything silly" ovvero PTFO e non fare niente di sciocco, ovvero ragionare su quello che si fa.

Il dono della sintesi è per molti, ma non per tutti e secondo me questo basta e avanza, ma continuiamo.
In maniera abbastanza scontata si pone l'accento sulla scelta delle armi migliori (come i fucili d'assalto del medico) e gestione del rinculo, compreso quello iniziale.
Per il geniere viene consigliata un'arma bilanciata come AK 5C o ACW, contrapponendoli in termini di rateo di fuoco e rinculo.
Le altre classi non vengono menzionate. Ma questa non è una novità. Nel mondo dei pro i supporti e i cecchini sono inutili, a meno del c4.
Quando si parla delle differenze tra Battlefield 3 e Battlefield 4, il nostro pro ci parla di spawn.
Il miglior modo di imparare lo spawn e trovare un server vuoto e fare continuamente spawn sempre sulla stessa bandiera per vederli tutti.

E poi il magico consiglio: se non volete fare così, sappiate che in BF4 lo spawn è all'interno dell'area di cattura delle bandiere, al contrario di BF3 dove invece era fuori. Non solo. Il nostro pro ci dice anche che il respawn farà apparire gli avversari sempre dalla parte opposta della bandiera, perciò questo criterio ti permette di osservare nella direzione dalla quale verranno i tuoi nemici e farli fuori "facilmente".
Sebbene lui sia un PRO e io una cacchetta, mi permetto di essere dubbioso in merito, perchè avevo una idea specifica per BF3 (che non ho mai scritto) e continuo ad averla per BF4 (e non la scriverò fintanto che non farò delle prove con alcuni "collaboratori" in server non classificati quando arriveranno su console).
Parlando di mezzi, ovviamente si tira in ballo il diverso danno che un carro subisce a seconda del lato e cose simili.
Parlando di granate, il nostro pro afferma che è molto facile evitare una granata comune visto il suo ampio tempo di innesco. Secondo la sua idea, infatti, il mondo competitivo è dominato dalle RGO, ovvero quelle che esplodono all'impatto. Se proprio si vuole usare quella standard, allora tanto vale fare una parabola accentuata (consiglio da pro del pro) in modo da ridurre il tempo.
Parlando invece di stile di gioco, la frase più interessante è "once you have taken a flag, don't be afraid to camp" ovvero se hai preso una bandiera, non vergognarti a presidiarla per un pò visto che coloro che l'hanno persa, torneranno a riprendersela.
Il termine "camp", a mio giudizio (e forse anche al suo) è una parola spesso abusata ed usata con accezione troppo negativa.
Difendere una bandiera non è camperare. Il camping è colui che uccide da dietro una porta tutti quelli che passano, senza alcun criterio di PTFO.
E poi di base, se vuole prendere una bandiera e non si guarda intorno, è un pollo.
C'è poi un chiaro richiamo alla modalità corsa, con concetti scontati ma essenziali come aggirare il nemico, ucciderlo da dietro, assicurarsi che sia tutto pulito e solo in questi casi, armare.
Parlando del gioco di squadra ci sono due considerazioni particolari:
"Se vedi un avversario, non sparare subito, specie se sei da solo. Aspetta tutta la tua squadra."
"Non vergognarti di cambiare squadra e fare spawn su un'altra se è posizionata meglio".
La prima è sicuramente figlia del concetto che il gruppo vince sempre.
La seconda, invece, è figlia del miglioramento della statistica punteggio/minuto. Se tutta la tua squadra è morta e ti tocca spownare lontano, meglio cambiare squadra.
E infine, come un abile diplomatico, i consigli non di gioco, ma quelli personali: ampliare le amicizie, provare a fare sul serio, giocare competitivo e chissà mai che scopriate il talento che c'è in voi.
Che fosse precedentemente preparata, da lui o da altri, o che fosse spontanea, devo dire che i contenuti ci sono tutti e l'intervista risulta gradevole e ben equilibrata, con un tono cordiale e un volto tutto sommato amichevole, non quello dello del PRO che diprezza le cacchete.

100 di queste interviste e complimenti al nostro canguro australiano.

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